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martedì 8 luglio 2014

La piscina più affollata del mondo

Con il caldo, molti cercano sollievo e relax nelle piscine, che a volte diventano decisamente affollate. Fortunatamente non al livello della piscina “Mar Morto” a Daying in Cina: si tratta di un’enorme piscina di acqua salata, di circa 30.000 metri quadri, che può ospitare fino a 10.000 persone.

  


Decisamente grande, dunque, ma non abbastanza: è accaduto più volte che i nuotatori fossero molti più di quelli previsti (superando anche i 15.000) creando una enorme massa umana in cui diventa impossibile nuotare e forse anche muoversi.

Tutti quelli che entrano in piscina indossano un salvagente, indispensabile dato che schiacciati tra gli altri “nuotatori” potrebbe essere difficile galleggiare (per quanto l’alto contenuto di sale dell’acqua faciliti lo stare a galla).


  


lunedì 7 luglio 2014

Obitorio australiano rifiuta i cadaveri troppo grassi

L’obesità può comportare gravi problemi di salute, ma se pensate che una volta passati a miglior vita le difficoltà siano finite una volta per tutte vi sbagliate.
Un’agenzia di pompe funebri in Australia si è trovata in grossa difficoltà quando l’obitorio ha respinto il cadavere di un uomo che pesava 200 Kg, dicendo che le loro celle frigorifere non erano attrezzate per quella stazza.


  


Joanne Cummings, la titolare dell’agenzia, non ha potuto fare altro che prendere la macchina e scarrozzare il cadavere nell’autobara per diverse ore. “Avevo l’aria condizionata al massimo [per tenere il cadavere al fresco] e dovevo controllarlo ogni mezz’ora”, racconta.

Nel frattempo, la donna aveva fatto ordinare un piccolo container refrigerato per collocare il cadavere, che è arrivato la mattina dopo.
Non è la prima volta che capita un episodio di questo tipo: se da un lato sono inevitabili le polemiche sull’accaduto, altri sottolineano che si tratta dell’ennesima dimostrazione che l’obesità comporta numerosissimi costi “nascosti” per la società, quali anche quelli che dovrebbero sostenere gli obitori per adeguare le celle frigorifere alle maggiori dimensioni.

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domenica 6 luglio 2014

Ricerca: parlare al telefono fa comportare da str*nzi

Obbligare gli altri a sentire le proprie conversazioni telefoniche, mettendosi a parlare al cellulare nei luoghi meno adatti, è fastidioso e maleducato. Ma oltre a questo, il telefonare spinge verso altri comportamenti negativi? Un gruppo di ricercatori se lo è chiesto ed ha portato avanti un curioso esperimento.
Un attore, con addosso un tutore alla gamba, aveva in mano un pacco di riviste, che ha lasciato cadere di fronte a 62 soggetti (30 uomini  e 32 donne). Come si può indovinare, mentre la gran parte di coloro che mentre semplicemente camminavano vedevano l’uomo in difficoltà andava a dargli una mano, solo una minoranza di coloro che erano al telefono aiutava a raccogliere le riviste.
Ma quel che colpisce sono le percentuali: solo il 9% di quelli al telefono aiutavano la persona in difficoltà, contro il 72% di quelli non al telefono. I ricercatori lanciano l’allarme, dato che l’uso dei cellulari influenza molto nettamente il comportamento sociale, con ricadute che finora sono forse state sottovalutate (ad esempio, nell’uso del telefono alla guida si è spesso posta l’attenzione sul fatto che il cellulare intralcia l’uso delle mani, ma non abbastanza sugli effetti comportamentali e cognitivi dell’essere al telefono).


  



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sabato 5 luglio 2014

Alcol in polvere, per rendere qualunque cosa inebriante

L’americano Mark Phillips è l’inventore del “Palcohol”, l’alcol in polvere. Phillips ha avuto l’idea perché si era stancato di portare pesanti bottiglie di alcolici durante le sue gite in campeggio, e così ha deciso di creare un sistema per liofilizzare gli alcolici e poterli portare in giro risparmiando peso, ed evitando il rischio che le bottiglie si rompano, aggiungendo poi l’acqua.
Oppure, il Palcohol può essere un comodo modo per trasformare un cocktail analcolico in alcolico senza tante complicazioni: sono state messe a punto diverse varianti, che vanno dalla vodka al mojito.


  

Un’azienda, la Lipsmark, aveva deciso di sviluppare l’idea e metterla sul mercato, ma la strada si sta rivelando più difficile del previsto per questioni legislative. Infatti, dopo un primo momento in cui l’Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau aveva dato l’autorizzazione alla messa in commercio, è arrivata la doccia fredda: qualche giorno dopo infatti l’azienda è stata informata che l’autorizzazione era stata data “per errore” e quindi era nulla.

Robert Lehrman, esperto di leggi e norme sugli alcolici, pensa che però le cose potrebbero essere andate in modo diverso: “Una svista di questo tipo non mi suona veritiera”, e ipotizza che dopo il grande clamore iniziale che si stava sviluppando sull’alcol in polvere qualcuno abbia fatto delle pressioni perché il prodotto venisse fermato.

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venerdì 4 luglio 2014

Vuole diventare una “donna-giraffa”: anelli di rame per allungare il collo

La ventottenne Sidney V. Smith ha deciso che vuole diventare una “donna-giraffa”: per raggiungere il suo obiettivo ha deciso di cercare di allungare il suo collo usando 11 anelli di rame.
L’idea le è venuta ispirandosi alle tribù della Thailandia e del Burma che utilizzano questa pratica fin da piccole. “Ho sempre avuto un collo lungo”spiega Sidney, “e alle medie mi chiamavano ragazza giraffa. Ma quando ho visto le foto delle donne con il collo lungo della Thailandia e del Burma sono rimasta decisamente colpita”.


  


Sidney ha deciso allora che quello che voleva era un collo ancora più lungo, e ha iniziato a indossare gli anelli per cercare di modificare il suo corpo, nonostante le proteste dei genitori.

La ragazza ammette di avere avuto qualche dubbio nel corso degli anni: “Dopo qualche anno, era evidente che il mio collo era più lungo di quello delle altre ragazze, ma non in modo bizzarro. Allora mi sono fermata per pensare se essere una donna con il collo lungo era proprio quello che volevo”. Ma presto ha sentito la mancanza degli anelli, e ha ricominciato ad indossarli.


  

A un certo punto però ha dovuto prendere una decisione definitiva, poiché i muscoli del collo non erano più in grado di reggere il peso della testa senza gli anelli: “Mi sono chiesta: ‘devo fermarmi, o andare avanti?’, sapendo che sarei stata schiava degli anelli tutto il resto della vita”. Dopo un concerto di Lady Gaga, dal quale ha colto il messaggio che bisogna essere sé stessi e non conformarsi alla massa, ha deciso che voleva andare avanti per il resto della vita. Adesso gli anelli sono saldati intorno al suo collo e non possono più essere tolti.

Sidney è consapevole dei rischi per la salute che sta correndo, e i medici scoraggiano vivamente dall’imitarla: il rischio di danneggiare la spina dorsale non è trascurabile. “Quando si è finito di crescere, tutto quello che succede è che la pelle viene stirata e le vertebre messe in trazione, allontanandole l’una dall’altra”.

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